Da più parti mi si chiede un intervento di peso sul caso dell’estate cantonticinese: il presunto love-affair tra Marco Borradori e Patrizia Pesenti. Vincendo la mia naturale riluttanza alla fine ho ceduto. Il genere è quello della corrispondenza dall’estero…
Diciamo che è andata più o meno così. Loro due sono Consiglieri di Stato della Repubblica del Canton Ticino. Sono due ministri, insomma, due ministri in un Governo che al suo interno ne conta cinque. Lui appartiene alla Lega dei Ticinesi (partito di destra), lei invece è un esponente Socialista (partito di sinistra, in Svizzera i socialisti sono di sinistra – un po’ come in Francia). Sono praticamente coetanei e vanno per la cinquantina. Lui è un single impenitente, lei invece è divorziata e non legata sentimentalmente. Accade che durante un affollatissimo ricevimento a margine del Festival del Film di Locarno verso l’una di notte i due si presentino insieme mano nella mano e sotto gli occhi di tutti si prodigano in effusioni che lasciano poco spazio alle interpretazioni (le fonti divergono: chi dice baci sul collo, chi dice lungo bacio alla francese, chi parla di una mano di lui che si attarda sul didietro di lei, c’è poi chi assicura che i tre fenomeni si siano verificati tutti e tre). La cosa, agli occhi dei sempre discretissimi svizzeri, ha dell’eccezionale: due personalità politiche, che siedono nello stesso governo, che appartengono a due partiti agli antipodi dell’arco parlamentare, mostrano in pubblico il loro love affaire. Da non crederci.
Fattostà che due giorni dopo, quando ormai il pettegolezzo era sulla bocca di tutti, la notizia finisce sulla seriosa prima pagina del Corriere del Ticino e la cosa diventa pubblica. I media si scatenano, la televisione svizzera (la TSI) rivela che l’affaire è iniziato a giugno, la radio interpella persino l’astrologa che spiega le congiunzioni astrali che spiegano l’affinità elettiva tra i due ministri… Lui, intervistato, non conferma e non smentisce. Lei non si fa trovare.
Le battute, dentro e fuori le redazioni dei giornali, si sprecano: “In politica gli estremi si toccano. E in questo caso eccome se si toccano”. “La collegialità ne uscirà rafforzata”. “Interpretazione restrittiva della concordanza”. “Ecco cosa facevano invece di pensare seriamente a come ridurre il deficit del Cantone”. Finisce per scherzarci su anche il presidente della Confederazione Pasqal Couchepin che in visita al Festival di Locarno trova il tempo per un obliquo accenno alla questione.
Passa il Ferragosto e lo scoop fa un balzo e scavalca il passo del San Gottardo e arriva nelle redazioni della Svizzera interna assetate di gossip. Il “Blick” titola: “Verbotene Liebe”, l’amore proibito. La notizia trova spazio persino sulla “Neue Zürcher Zeitung”, uno dei giornali più autorevoli del mondo.
Sembra, a prima vista, semplice caso di gossip, clamoroso sì, ma pur sempre gossip. Eppure qualcuno fa notare che una vecchia legge del 1963 decreta l’impossibilità di due coniugi, o due concubini, di sedere contemporaneamente nell’esecutivo cantonale. I politici locali commentano sprezzanti: “Sono affari loro”. “È una questione privata” e altre amenità di questo genere. Nel Cantone, in un Ferragosto freddino e piovoso, non si parla d’altro: “Faranno outing?”, “Che bella coppia!”, “Politicamente fa meglio a lei o fa meglio a lui?” e via via spettegolando.
Così fino a questa mattina quando, dalle pagine del gossipparo “Caffe della Domenica”, arriva la smentita: “È un’amicizia profonda, non c’è alcuna relazione”. Oibò… Un’amicizia profonda? E i baci? Le carezze? “Quella notte a Locarno è stata solo e soltanto una parentesi di spensieratezza e gioisità in una piacevole serata estiva” dice lui; “No, non c’è alcuna relazione sentimentale tra noi. Solo un bacio, un bacio in una sera spensierata tra due amici di lunga data” gli fa eco lei. Il popolo ticinese è frastornato, non capisce. I due, senza accorgersi, non solo sono riusciti a smentire ciò che nessuno mai avrebbe mai potuto smentire, ma hanno anche sdoganato un nuovo modo per esprimere affetto per una profonda amicizia… Le domane anziché diminuire aumentano, e qualcuno arriva a chiedersi: “E se fosse stata davvero una relazione, cosa avrebbero fatto quella sera al party di Locarno”?