No Name apprende con estrema tristezza la notizia secondo la quale il nuovo arcivescovo di Firenze mons. Giuseppe Betori ha dichiarato di aver abbandonato il tifo bianconero per quello viola. Dal blog di Paolo Rodari: “Betori ha spiegato come, in seguito alla nomina papale, abbia deciso di lasciare il proprio «sentimento juventino per la Fiorentina». Insomma, sia passato dai bianconeri ai viola. Parole senz’altro coraggiose ma difficilmente apprezzabili a Firenze. Perché va bene tutto: ma juventini si nasce. E, anche se tifosi viola a un certo punto si diventa, la macchia passata resta indelebile.
Betori ha giustificato il cambiamento di squadra cosi: «Mi sembra che il mio immedesimarmi con la città di Firenze chieda anche qualche sacrificio – ha detto dialogando con lo speaker in radio -. E siccome in questo caso non significa sacrificare la fede, ma quello che lei giustamente ha definito un sentimento, lo si sacrifica molto volentieri». E qui sta il punto che forse Betori non ha colto: per un tifoso, la propria squadra, non è un sentimento, ma una fede. E abbandonare la propria fede, nel calcio come nella Chiesa, non va bene”.
“No Name” stigmatizza la grave decisione del vescovo che, oltre a dimostrare scarsa sensibilità calcistica, palesa un grave deficit dal punto di vista pastorale con un gesto che gli costerà le antipatie dei fedeli fiorentini e di quelli di fede bianconera.
Ps: Ma Ratzinger tiene il Bayern o la Maggica?