Ho per le mani il libro “Testori a Novara” realizzato dall’Associazione Testori in occasione della mostra “Da Gaudenzio a Pianca. Omaggio a Testori. Capolavori restaurati nel novarese” allestita nella chiesa di San Gaudenzio. A parte tutto il bene che si potrebbe dire di questo libro (belle le immagini, belle le schede, belle le introduzioni), segnalo uno strepitoso intervento inedito di Testori su questo quadro di Tanzio da Varallo: “La battaglia di Sennacherib”. È una delle cose più forti che mi sia capitato di leggere negli ultimi anni. “Il Giornale” ha avuto l’intelligenza di pubblicarla settimana scorsa qui (dove si può scaricare anche il pdf della pagina). Ecco il passo più geniale:
“Tanzio l’ha dipinta tra il 1627 e il 1629 per la Cappella dell’Angelo Custode ed è veramente tra commovente e atrocemente ironico che questo quadro – dove l’Angelo è un vindice, un vendicatore, è una specie di ribelle, che viene a portare la parola della giustizia e della rivolta – sia il quadro dominante di una cappella in cui l’Angelo è nominato custode. Credo che si può andare a fondo e dire che probabilmente l’unico modo per custodire la vita è di difenderla e di ribellarsi contro chi la vita cerca di diminuire”.