Quello del cardinal Scola è un approccio interessante: la valorizzazione dell’arte contemporanea non nasce da una banale volontà di “stare al passo con i tempi”, ma da una comprensione profonda di ciò che la muove e delle sue caratteristiche intrinseche (“è liberante perché ci sposta continuamente”). Poi si potrà discutere delle scelte specifiche della committenza ecclesiastica volta per volta, ma un discorso del genere pone una premessa che può portare a qualcosa di buono.
Cardinal Scola’s approach is interesting: the appreciation of contemporary art does’t come from a mundane desire to “keep pace with the times”, but from a deep understanding of what moves it and from its intrinsic characteristics (“it’s liberating because it moves us continuously “). By the way we can discuss specific choices of the ecclesiastical commissions from time to time, but such a discourse poses a premise that could lead to something good.