Ho il terrore che sia materiale inedito. È quello contenuto negli Archives Of American Art. È quanto conservava Betty Parson nei suoi cassetti. Riguarda Willliam Congdon. Qui sotto pubblico il contratto che Congdon firmò il 27 giugno 1949 con la grande gallerista newyorkese. Sotto invece ci sono i prezzi dei quadri della prima mostra, sempre nel 1949. Se confrontiamo quest’ultimo documento con l’Atlante dell’opera (Jaca Book, 2005), si nota che molti titoli non corrispondono o addirittura vengono segnalate opere non riportate nell’Atlante. In particolare la pubblicazione non segnala le gouaches del documento della Parson.
Nei files ci sono molte altre cose interessantissime. Affair a suivre.
Il 2012 ricorreranno, tra l’altro, i cento anni dalla nascita di William Congdon, il giovane pupillo di Betty Parson e Peggy Guggenheim, che decise di lasciare la promettente carriera di action painter (negli anni ’50 la Parson lo quotava di più di Jackson Pollock) per ritirarsi in Italia, trascorrendo gli ultimi trent’anni della vita occupando un appartamento attiguo al Monastero della Cascinazza a Gudo Gambaredo, nella Bassa Milanese.
Ricordato forse troppo per la sua conversione al cattolicesimo e certamente troppo poco per la sua straordinaria energia creativa e abilità pittorica, a Congdon sarà dedicata una mostra al Knights of Columbus Museum di New Haven (Connecticut) intitolata “The Sabbath of History: William Congdon” (dal 22 febbraio al 16 settembre 2012). Alle opere più famose del pittore americano saranno accostate cinque meditazioni dell’allora cardinal Ratzinger sulla Settimana Santa. Nulla si può dire sulla qualità della mostra, tuttavia lascia perplessi la scelta della sede espositiva. Possibile che nessun grande museo tra quelli che conservano opere di Congdon fosse disposto a promuovere una retrospettiva su di lui? Peccato, poi, che nessuno a Venezia interessi più il giudizio dato su di lui da Peggy Guggeheim quando diceva: “William Congdon è l’unico pittore, dopo Turner, che ha capito Venezia, il suo mistero, la sua poesia, la sua passione”.
Ho sempre pensato che il miglior Congdon fosse proprio quello delle Venezie. Eppure frequentando negli ultimi tempi i luoghi dove ha vissuto mi sono accorto, a dispetto delle apparenze, della carica addirittura iperrealista delle sue opere sulla Bassa milanese. Basti confrontare alcuni quadri e la cromia delle immagini satellitari della zona di Gudo.
In 2012 marks, among other things, centenary of the birth of William Congdon, the young protégé of Betty Parsons and Peggy Guggenheim, who decided to leave a promising career as action painter (Parson in the 50s sells him at higher prices compared to Jackson Pollock) and retired to Italy, spending the last thirty years of life, occupying an apartment next to the Monastery of Cascinazza in Gudo Gambaredo in the countryside around Milan.
Recalling perhaps too much for his conversion to Catholicism, and certainly too little for his extraordinary creative energy and artistic ability, Congdon will be devoted to an exhibition at the Knights of Columbus Museum in NewHaven (Connecticut) entitled “The Sabbath of History: William Congdon” (from 22 February to 16 September 2012). The most famous works of American painter will put together five of the then Cardinal Ratzinger’s Meditations on the Holy Week. Nothing you can say now about the quality of the exhibition, however perplexing the choice of venue. Is it possible that any large museum that houses works from those of Congdon was willing to promote a retrospective on him? Pity, then, that no more interest in Venice about what Peggy Guggenheim said about him: “William Congdon is the only painter, after Turner, who understood Venice, its mystery, its poetry, his passion“.
I always thought that the best works were the pictures of Venice. Yet in recent years, by attending the places where he lived, I realized, in spite of appearances, even the charge of hyper-realism in works about the countryside. Just compare some Congdon’s paintings and the colors of the satellite imagery of the area of Gudo.