Sophie Calle e il ritratto rubato di Francis Bacon (by Lucian Freud)

Sophie Calle Lucian FreudNella bellissima mostra curata da Thomas Deman alla Fondazione Prada intitolata L’image Volée (qui trovate la recensione di @robedachiodi) c’è un’opera che mi ha commosso in modo particolare. Si intitola Purloined, Francis Bacon’s Portrait ed è stata realizzata da Sophie Calle. Il protagonista dell’opera è un ritratto di Francis Bacon realizzato nel 1952 da Lucian Freud, di proprietà della Tate Britain e che è stato rubato nel 1988 alla Neue Nationalgalerie di Berlino. L’opera è composta da una fotografia del cassetto dove il quadro veniva conservato a Londra e dalla trascrizione delle testimonianze dei custodi della Tate che avevano “vissuto” accanto al ritratto. Il testo ricorda quello stile da “soliloquio collettivo” che abbiamo imparato a conoscere leggendo i libri di Svetlana Aleksievic, Premio Nobel 2015. Lineare, di una poesia struggente. Avrei voglia di tradurlo, ma, ahimè, ci vorrebbe il tempo che non ho. Ve propongo così come il mio iPhone l’ha fotografata (cliccare per ingrandire). È un breve saggio sulla pittura di Freud, sì. Ma anche sulla dimensione affettiva delle immagini e, forse, sulla centralità del volto di Bacon per l’immaginario del Novecento.

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DUE MASSIME DI JOHN BALDESSARI

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Domenica John Baldessari ha tenuto una conferenza al Metropolitan Museum di New York dove è approdata la retrospettiva a lui dedicata. Su twitter sono rimbalzate due battute del barbuto artista californiano:

1) “If I were trying to be funny, I wouldn’t be doing this…that’s the way I see the world.”

2) “I don’t think that any artist does anything new…art comes from art.”

Secondo me possono essere una chiave di lettura anche per la modesta mostra di Milano alla Fondazione Prada.