LUCI DELLA CITTÀ. LE MAQUETTES/LIGHTS DI NAOYA HATAKEYAMA

Altro acquisto mancato ad Art Basel. Le Maquettes/Lights di Naoya Hatakeyama. Questo è il classico caso in cui è pressoché impossibile riprodurre l’effetto della visione dal vivo di un’opera. Fatevi aiutare un po’ dalla fantasia, in questo caso può essere sufficiente.

Lo stesso Hatekeyama spiega così la genesi di queste immagini: «Ho fotografato l’illuminazione urbana della città. Quando guardavo la stampa sviluppata, sentivo che mancava qualcosa. Allora ho messo la stampa in una light box. L’intera stampa diventava grigia. Ho pensato: «Così non va». Ho stampato la stessa immagine su una pellicola trasparente e l’ho attaccata sul retro della stessa stampa. In questo modo venivano illuminate solo le parti dell’immagine in cui apparivano le fonti di luce . Certo, è ovvio che accadesse così, ma non avevo mai realizzato questo. Si tratta semplicemente di una tautologia del reale, in cui le caratteristiche della fotografia, di conversione e la metafora sono delegittimate. Ho pensato che non potevo non intitolarle “Maquette”, modelli».

L’effetto è sorprendente. Innanzitutto perché l’effetto non si nota. Cioè, al primo sguardo non ci si accorge di quello che sta accadendo: non si realizzata che si tratta di light box. Ci si stupisce soltanto dell’effetto realistico. I lampioni fotografati sembrano davvero produrre luce. Un trucco, una magia. Banale? Forse proprio per questo molto poetica.

Naoya Hatakeyama, “Maquettes/Light”, 2009

Naoya Hatakeyama, “Maquettes/Light”, 2009
Naoya Hatakeyama, “Maquettes/Light”, 2009