Ieri, in contemporanea con l’assegnazione del prestigiosissimo Flower Prize 2o11, si è svolta anche la premiazione del Turner Prize. Ha vinto l’artista scozzese Martin Boyce (anche l’anno scorso ha vinto un’artista scozzese: Susan Philipsz). Complimenti. Qui sotto un’immagine della sua istallazione:
Mi ha incuriosito la reazione dei due critici del Guardian: quella entusiasta di Adrian Searle e quella inviperita di Jonathan Jones. Searle definisce il lavoro Boyce “un’istallazione bellissima e sorprendente”, un inno alla purezza modernista. Jones, invece, si dice proprio incazzato per la sconfitta del pittore George Shaw, il suo preferito, e arriva a dire: “Per il mondo dell’arte respingere Shaw è una confessione della propria superficialità”. E continua: “È come se i giudici abbiano voluto dimostrare che Charles Saatchi ha ragione quando dice che c’è qualcosa di storto nel mondo dell’arte. La loro decisione di non far vincere il grande George Shaw è una rivelazione inquietante di quanto il panorama artistico britannico si sia allontanato dal vero cammino di profondità morale ed emotiva. Pochissimi artisti negli ultimi anni hanno affrontato così potentemente sentimenti così profondi ed enigmatici. Pochissimi hanno lavorato su un livello umano così diretto. Il verdetto? Lui è un “conservatore””.
Allora: se Jonathan Jones non fosse stato già membro della giuria del Turner Prize, nel 2009, avrei liquidato la faccenda sotto la voce “Jean Clair e affini”. Eppure no so davvero. Guardando le immagini delle opere di Shaw, non so cosa pensare. Voi cosa ne dite?
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Urs Fischer won the Prize Flower 2011. Martin Boyce won the Turner Prize 2011. Congratulations. Below a picture of his installation:
So, if Jonathan Jones had not already been a jury member of the Turner Prize in 2009, I would dismissed the matter under the heading “Stuckism”. But I don’t really know. Looking at the images of the works of Shaw, I do not know what to think. What do you say?
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