IL FERRO DEL MESTIERE DI CORMAC MCCARTHY

Quella che vedete qui sopra è una Olivetti Lettera 32. Ne ho una uguale a casa, ma color verde petrolio. Io ci ho fatto solo l’esame da giornalista, quella dell’immagine invece appartiene a Cormac McCarthy ed è servita per scrivere tutti i libri dello scrittore tra i quali si possono contare alcuni capolavori assoluti della letteratura mondiale degli ultimi 50 anni. Ora questa macchina per scrivere andrà all’asta da Christie’s e viene valutata tra i 15 e 20 mila dollari. Il grande scrittore la comprò nel 1963 a Knoxville, Tenn, per appena 50 dollari. Ora se ne separa e il ricavato della vendita andrà a finanziare il Santa Fe Institute, un centro di ricerca non profit di cui è membro.
La notizia è stata data dal NYT. Il grande quotidiano americano si premura di dire che McCharthy continuerà a scrivere i suoi futuri libri con un attrezzo identico. Se l’è procurato via posta. L’ha pagato 11 dollari più 19,9 di spese di spedizione.

LA PRIMA VOLTA DI MCCARTHY IN TV

Cormac McCarthy ha rilasciato, per la prima volta nella sua vita, un’intervista. Lo ha fatto a Ophra Winfrey. Hanno parlato di molte cose, ma soprattutto di “The Road”, l’ultimo libro vincitore del Premio Pulizer.

Ophra: “What Cormac McCarthy want us to take away from “The Road”?

McCarthy: “Simply to care about things and people and to be more appreciative. Life is pretty dammed good, even more it looks bad. We should appreciate it more. We should be grateful, I don’t know who to be grateful to. You should be thankful for what you have…”

Il video dell’intervista lo trovate qui

WAITING FOR “THE ROAD”

“Un giorno questo cieco si mise a gridare dicendo: Guardatemi, cieco e tutto il resto. E magari secondo voi dovrei amare Gesù.
Bé amico, gli faccio, io credo proprio che dovresti. Lui ti ha dato gli occhi per vedere e poi te li ha tolti. Ma forse tu prima non eri un buon cristiano , e lui ha pensato che questo ti avrebbe fatto rinsavire. Più di un uomo é arrivato all’amore di Gesù camminando sui sentieri dell’afflizione. E allora cosa c’é di meglio che essere cieco? In un mondo avvolto dalle tenebre come questo, io credo che un cieco dovrebbe vederci meglio della maggior parte della gente. Credo che ci siano parecchi buoni motivi per augurare a qualcuno la cecità. La grazia di Dio non é mai una cosa comoda, per un uomo. Può accecarlo o no, con uguale facilità. Può piegarlo e farne uno storpio. E Gesù chi ha amato, amici? Gli zoppi, gli sciancati e i ciechi, ecco chi ha amato. Questi sono coloro che portano il segno della misericordia di Dio. Che sono stati toccati dal suo amore. Anche un idiota senza gambe e un vecchio rudere cieco come te é un fiore nel giardino di Dio. Amen. Ecco cosa gli ho detto”.

Cormac McCarthy, “Il buio fuori”, Einaudi, p. 192
(Segnalato da Mattia)

McCARTHY, ARRIVA IL FILM DEI COHEN


Dopo essermi ripreso dalla tremenda notizia che annunciava l’esclusione dei film italiani dal Festival di Cannes, mi sono accorto che in quell’occasione sarà presentato il film dei fratelli Cohen tratto dal romanzo “No Country For Old Man” (che poi tradotto suona, come abbiamo scritto qualche post sotto “Non è un paese per vecchi”).Il trailer ancora non c’è, appena arriva lo segnaliamo (la foto qui sopra è l’unico documento visivo del film finora scovato – a parte la foto di Tommy Lee Jones vestito da sceriffo).

McCARTHY, OPRAH E IL PULIZER

Cormac McCarthy ha vinto il premio Pulizer con il suo ultimo romanzo “The Road”. Come spiega bene qui Marco Bardazzi il durissimo libro dell’autore texano è stato promosso dal club del libro di Oprah Winfrey. Questo mix di sacro e profano devo dire che mi piace molto. A proposito di mix leggetevi questo articolo di Lorenzo Albasete che accosta il libro addirittura a Apocalypto di Mel Gibson.
Ma siccome “The Road” non è ancora uscito in edizione italiana, cominciate a prepararvi lo stomaco con il libro precedente “Non è un paese per vecchi”, qui recensito con un certo entusiamo da Luca Doninelli.