CARVER ORA E’ A MILANO

Dopo il debutto luganese lo spettacolo “Come se fossimo stati messi lì proprio in quel momento” passa al Teatro Litta di Milano, dove andrà in scena dal 2 al 13 maggio. In confidenza: da non perdere.

dal Giornale del Popolo del 28 aprile 2007
Come se fossimo stati messi lì proprio in quel momento, lo spettacolo della Compagnia Teatrale Studi Imperfetti di Milano che ha debuttato mercoledì al Teatro Nuovo Studio Foce e sarà in scena ancora questa sera e domani, è una felice sorpresa. È uno spettacolo raffinato costruito attorno a testo solido. Il lavoro di Giorgio Sciumè (attore, regista e autore della riduzione teatrale) sull’opera di Raymond Carver coglie nel segno e ci restituisce il grande narratore americano in tutta la sua grandezza fatta di struggimento e contraddizioni. Il racconto di Carver è sempre il tentativo di fissare un fatto che accade nella vita dei protagonisti, oggettivo, piano, quotidiano o straordinario che sia. Tutto il dramma, poi, si svolge nella descrizione della dinamica della libertà dei personaggi che, di volta in volta si confronta con quel fatto – e di questo lo spettacolo è ottima testimonianza. L’approdo di questa traiettoria è sempre un cambiamento pervaso di speranza, come accade in Cattedrale, o la disperazione dell’immobilità e dell’impermeabilità verso la provocazione che la vita offre. Lo spettacolo ripropone quattro dei grandi racconti di Carver in una versione che sa essere fedele del testo originario ma, allo stesso tempo, ambiziosa nella scelta di riempire i vuoti della narrazione con citazioni interne al resto dell’opera dello scrittore. Particolarmente riuscito è il secondo “episodio” tratto dal racconto Creditori in cui lo spettacolo raggiunge, forse, il momento di maggiore intensità grazie, anche, alla scelta di mettere in bocca ai protagonisti alcune delle poesie più belle di Carver stesso. L’allestimento scarno e evocativo, che in un primo momento può lasciare perplessi per la sua apparente povertà, rivela nel corso dello spettacolo una macchina scenografica originale che, proprio grazie alla sua dinamica elaborazione, riesce a rendere la raffinatezza del “minimalismo” della prosa carveriana. Molto bravi anche i giovani attori Andrea Carabelli e Francesca Minutoli capaci di alternare – là dove la regia lo richiede – la tecnica del teatro classico con una naturalezza più cinematografica”.

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