Non ho avuto modo di dedicarci tempo, ma L’Art Project di Google ha l’aria di essere una cosa fatta davvero bene. Al di là delle visite virtuali in stile “street-view”, la cosa più incredibile mi sembrano le opere in alta risoluzione. Per alcune, non tutte, ci si può “avvicinare” talmente tanto che si può distinguere la struttura della singola pennellata. Beccatevi, ad esempio, The Starry Night di Van Gogh o Il figliol prodigo di Rembrandt, (meno ad effetto, ma più testoriano questo Cristo Risorto di Gaudenzio Ferrari). Per la fretta non sono riuscito a capire se si tratta di un progetto in corso d’opera oppure no. Sarebbe comunque interessante capire quali sono stati i criteri di selezione delle opere, perché talvolta sono davvero incomprensibili.
Qui sotto i due video ufficiali con la presentazione del progetto e il “making of”.
Per gli amanti del genere, la cappella degli Scrovegni in alta definizione, il dettaglio è veramente eccezionale:
http://www.haltadefinizione.com/home.jsp
A me non piace. Va nella direzione opposta a quella che mi interessa e di cui ho bisogno: la fisicità dell’opera, l’esistenza reale di quelle storie…
Io mi sento già abbastanza ingolfato di pixel.
Mi sembra però interessante dal punto di vista del restauro.
@Pietro Vabbeh, ma che discorso è? Chi ha mai detto che un sistema così può sostituire la visita fisica al museo? Piuttosto: a guardarci dentro meglio si ha l’impressione che più che altro si tratti di una “demo”. Secondo me non è altro che il lancio di un prodotto di Google rivolto ai musei. Infatti nessun museo del mondo, mi pare, può ancora vantare un sistema di visita migliore di quello sviluppato da Mountain View.
Certo, certo. Era un’osservazione forse troppo personale. Era come dire: bello eh, ma a me non interessa proprio. Mi sembra un giochino… costoso, ma pur sempre un giochino.
Tutto qui. Poi staremo a vedere pubblico e musei cosa ne faranno… ma questa è un’altra cosa.