THE WILLIAM CONGDON FILES – IL TESORO DI BETTY PARSON

Ho il terrore che sia materiale inedito. È quello contenuto negli Archives Of American Art. È quanto conservava Betty Parson nei suoi cassetti. Riguarda Willliam Congdon. Qui sotto pubblico il contratto che Congdon firmò il 27 giugno 1949 con la grande gallerista newyorkese. Sotto invece ci sono i prezzi dei quadri della prima mostra, sempre nel 1949. Se confrontiamo quest’ultimo documento con l’Atlante dell’opera (Jaca Book, 2005), si nota che molti titoli non corrispondono o addirittura vengono segnalate opere non riportate nell’Atlante. In particolare la pubblicazione non segnala le gouaches del documento della Parson.

Nei files ci sono molte altre cose interessantissime. Affair a suivre.

William Congdon, Betty Parson

 William Congdon, Betty Parson

 

4 pensieri riguardo “THE WILLIAM CONGDON FILES – IL TESORO DI BETTY PARSON

  1. Gentilissimo Signor Luca mi permetto segnalarle alcune imprecisioni del suo articolo:
    i dati che ha visto sono online da almeno 2 anni e prima di tale data si potevano richiedere al Archives of American Art a pagamento, quindi non sono inediti.
    L’atlante che cita, purtroppo non è un catalogo generale dell’artista ma appunto un atlante. Nell’introduzione è spiegato molto bene il suo funzionamento. Esiste quello che una volta era chiamato Catalogo generale su DVD con le opere dai primi anni ’40 fino a qualche anno dopo la conversione di Congdon. Il Dvd si può richiedere alla fondazione William Congdon.

    Spero che queste mie postille non l’abbiano infastidita, stimo molto il suo lavoro.

    Sono sicuro che spulciando gli archivi troverà tante altre cose molto interessanti come la cartolina di Congdon alla gallerista subito dopo la sua conversione oppure i tanti scritti e racconti sull’arte, le lettere e i dubbi dell’artista e soprattutto la documentazione di quelli che erano gli anni ruggenti di Congdon quando la critica e il mercato lo veneravano.

    Buon lavoro,
    Edoardo Berardi

  2. Caro Berardi, le sue osservazioni non mi hanno per nulla infastidito. La ringrazio per le precisazioni. Da subito ho capito che il materiale online era online da tempo, ma non ne avevo mai sentito parlare. Quando dico “inedito” intendo dire che non è mai stato pubblicato da un editore in un libro su Congdon. Ieri notte per l’entusiasmo ho scritto questo post senza andare troppo per il sottile.
    Grazie ancora,
    Luca

  3. Grazie a lei per la precisazione, effettivamente come scrive non sono stati pubblicati da nessun editore.

    Io quando li ho trovati li ho letti e spulciati per una settimana! Sono una fonte davvero interessante anche per tanti confronti con altri pittori che frequentavano la galleria in quel periodo.

    Se mai passasse da Rimini venga a prendere un caffè,
    questo è il mio indirizzo:
    http://www.hotelcristallorimini.com

  4. amiamo tutti questo pittore,mi auguro abbiate visto a Ca Foscari il dipinto raffigurante Piazza S.Marco , questo pezzo assieme ad altri tre sono da piu’ di 50 anni in famiglia.

    Spero un di’ che un pubblico attento possa gratificarsi delle altre viste veneziane e luminose .

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