MAURIZIO CATTELAN E GIOVANNI TESTORI

(Maurizio Cattelan, All, 2008)

Quanti, l’indomani, si affrettarono per primi ai treni, lo videro. Coperta di un lenzuol bianco, la barella su cui era stato deposto, attraversò infatti l’intera stazione. Alcuni chiesero e seppero. Altri andarono oltre. Tutti però al passaggio scorsero una sorta di luce che lentissimamente andava formandosi sopra il cadavere e pareva vincere il grigior delle volte e il buio di ciò che di là da esse risultava improprio definir alba, benché neppur possibile fosse ritener notte.

(Giovanni Testori, In Exitu, 1988)

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