"IL BUON SENSO C’ERA, MA SE NE STAVA NASCOSTO, PER PAURA DEL SENSO COMUNE"


PROMESSI SPOSI
PER LA CITTA’ CONTEMPORANEA
Quattro Letture Teatrali e Dialoghi

dicembre 2007 – febbraio 2008

Letture Teatrali di

MICHELA CESCON, Carità e giustizia
a seguire interventi di:
Stefano Alberto, teologo, Università Cattolica di Milano
Giuseppe Grechi, Presidente della Corte d’Appello di Milano
3-12-2007, ore 18,30

SANDRO LOMBARDI
, Cultura e parole tradite
a seguire interventi di:
Davide Rondoni, poeta e scrittore
Vittorio Sgarbi, Assessore alla Cultura, Città di Milano
10-12-2007, ore 18,30

FRANCO BRANCIAROLI
, Destino e libertà
a seguire interventi di:
Costantino Esposito, filosofo, Università di Bari
Salvatore Natoli, filosofo, Università Vita-Salute S.Raffaele di Milano
7-1-2008, ore 21,00

LAURA MARINONI
, Il popolo e la folla
a seguire interventi di:
Roberto Formigoni, Presidente Regione Lombardia
Filippo Penati, Presidente Provincia di Milano
4-2-2008, ore 21,00

organizzato dal Centro culturale di Milano

LA METEORA ANTONELLO

“L’annunciata” di Antonello da Messina (fino al 25 novembre al Museo Diocesano di Milano). Da non perdere.

Giuseppe Frangi su 30Giorni dell’aprile 2006:

(…) Quasi cinquant’anni dopo, lo stesso Longhi, in un breve, folgorante saggio (Frammento siciliano), ci suggeriva qualcosa d’altro su Antonello: ci diceva che per capirlo si deve pensare a una meteora. Nella Messina di quegli anni non c’era nessun presupposto che potesse far presentire il nascere e crescere di un artista con quella profondità di coscienza. In quegli anni a Messina, per dirla sempre con Longhi, i carretti portavano ancora alle famiglie nobili i «retablos del gotico fiorito». Antonello appare quindi sulla scena senza che nulla facesse minimamente presagire una presenza di quell’importanza e di quelle dimensioni. Una grandezza assolutamente gratuita, tanto gratuita, scrive Longhi, da essere «una grandezza che spaura».
(…)
Oppure prendete la sua famosa Madonna Annunziata (ne ha dipinte due: a Roma è arrivata solo la versione conservata a Palermo, per altro la più stupefacente). È un quadro senza una sbavatura, giusto in tutto: verrebbe da definirlo perfetto, se la categoria della perfezione non inducesse alla tentazione di un’“irrealtà”. Invece la perfezione stilistica di Antonello fa i conti con un’assoluta esattezza psicologica, per cui quello che dipinge corrisponde in modo totale a un “vero”. «Non può non essere andata che così», verrebbe voglia di dire guardando questo quadro che racconta l’attimo cruciale della storia della salvezza («in quello puncto che la Vergine concepì Christo», per usare le parole di uno dei predicatori più ascoltati di quegli anni in quelle terre, fra Roberto Caracciolo). Maria guarda davanti a sé piena di una dolcezza che non trova corrispettivo in nessuna parola, con una luce stupenda, tutta meridionale, che le scalda il volto. Ma il cuore del quadro è nella mano alzata, in un gesto impercettibile ma decisivo (sempre Longhi scriveva che quella era la più bella mano della storia della pittura: e il suo non era certo un giudizio soltanto estetico). È un gesto decisivo, ma pieno di apprensione. È un’adesione a una «possibilità delicatissima» (don Giussani). Se dovessimo cercare di descriverlo per negazioni, diremmo che è l’esatto opposto di un raptus. La pittura di Antonello infatti è una pittura calma e che agisce sempre in piena coscienza. È pittura alla luce del sole (e questa è un’altra grande differenza con i maestri nordici); è pittura che scantona dalle ombre, nel senso che le ombre, come quelle che cadono sul volto di Maria, sono sempre funzionali a un soprassalto di certezza.

Qui il pezzo per intero

UNA GIORNATA DA BLOGGER…

Facendo finta di non appartenere alla “tribù dei blogger” ho scritto questo pezzullo sull’etourcamp di sabato scorso. A Ingra è piaciuto. Troppa grazia. Spero di non aver scontentato troppo qualcuno…

Dal Giornale del Popolo del 6 novembre 2007

Strana tribù quella dei blogger. Strani, ma simpatici. Ne ho conosciuto qualcuno sabato scorso all’“etourcamp”, il primo “barcamp” organizzato nella Svizzera italiana. Già, perché uno degli scopi principali di questo tipo di incontri internettari è quello di conoscersi dal vivo, stringersi la mano, guardare in faccia chi hai conosciuto solo tramite la schermata di un computer. Innanzitutto questi blogger non sono tutti ragazzini, ci sono fior fior di professionisti, magari già in là con gli anni, ricercati come consulenti dalle grandi aziende. Nello stand messo a disposizione dalla fiera “I viaggiatori” è tutto un ticchettìo sulle tastiere dei computer portatili, ma c’è anche chi scatta fotografie che dopo qualche secondo finiscono sulla rete. La serie di mini-conferenze vanno anche in diretta su internet. Il centinaio di partecipanti ha potuto ascoltare, in un clima assai informale, i più disparati interventi. Quello di un blogger italiano si intitolava “Turista connesso = turista felice”. Anziché il solito Powerpoint la presentazione era scritta su una serie di tovagliolini di carta. Cinque minuti dopo, però, il video dell’intervento era online su un blog. Ci sono state poi presentazioni di prodotti interattivi per il trekking o il cicloturismo, riflessioni sulle ricadute delle nuove tecnologie sul mercato delle agenzie turistiche, e ricerche a livello universitario. L’impressione è quella di un nuovo modo di condividere la conoscenza reale ed efficace a dispetto del suo oggetto virtuale.

PESI MASSIMI (UNO ANCHE FUOR DI METAFORA)

Lunedì 5 novembre 2007, alle ore 17.30, presso l’Aula Magna dell’Università Cattolica di Milano saranno presentati i due ultimi libri del cardinal Camillo Ruini:
Chiesa contestata e Chiesa del nostro tempo (III)(ed. Piemme).
Con l’autore dialogheranno Ernesto Galli della Loggia, Giuliano Ferrara e il cardinal Angelo Scola.
Coordinerà il dibattito il rettore dell’Ateneo del Sacro Cuore Lorenzo Ornaghi.

CARVER ORA E’ A MILANO

Dopo il debutto luganese lo spettacolo “Come se fossimo stati messi lì proprio in quel momento” passa al Teatro Litta di Milano, dove andrà in scena dal 2 al 13 maggio. In confidenza: da non perdere.

dal Giornale del Popolo del 28 aprile 2007
Come se fossimo stati messi lì proprio in quel momento, lo spettacolo della Compagnia Teatrale Studi Imperfetti di Milano che ha debuttato mercoledì al Teatro Nuovo Studio Foce e sarà in scena ancora questa sera e domani, è una felice sorpresa. È uno spettacolo raffinato costruito attorno a testo solido. Il lavoro di Giorgio Sciumè (attore, regista e autore della riduzione teatrale) sull’opera di Raymond Carver coglie nel segno e ci restituisce il grande narratore americano in tutta la sua grandezza fatta di struggimento e contraddizioni. Il racconto di Carver è sempre il tentativo di fissare un fatto che accade nella vita dei protagonisti, oggettivo, piano, quotidiano o straordinario che sia. Tutto il dramma, poi, si svolge nella descrizione della dinamica della libertà dei personaggi che, di volta in volta si confronta con quel fatto – e di questo lo spettacolo è ottima testimonianza. L’approdo di questa traiettoria è sempre un cambiamento pervaso di speranza, come accade in Cattedrale, o la disperazione dell’immobilità e dell’impermeabilità verso la provocazione che la vita offre. Lo spettacolo ripropone quattro dei grandi racconti di Carver in una versione che sa essere fedele del testo originario ma, allo stesso tempo, ambiziosa nella scelta di riempire i vuoti della narrazione con citazioni interne al resto dell’opera dello scrittore. Particolarmente riuscito è il secondo “episodio” tratto dal racconto Creditori in cui lo spettacolo raggiunge, forse, il momento di maggiore intensità grazie, anche, alla scelta di mettere in bocca ai protagonisti alcune delle poesie più belle di Carver stesso. L’allestimento scarno e evocativo, che in un primo momento può lasciare perplessi per la sua apparente povertà, rivela nel corso dello spettacolo una macchina scenografica originale che, proprio grazie alla sua dinamica elaborazione, riesce a rendere la raffinatezza del “minimalismo” della prosa carveriana. Molto bravi anche i giovani attori Andrea Carabelli e Francesca Minutoli capaci di alternare – là dove la regia lo richiede – la tecnica del teatro classico con una naturalezza più cinematografica”.

RAYMOND CARVER A LUGANO


Stasera andrò a vedere la prima mondiale dello spettacolo “Come se fossimo stati messi lì proprio in quel momento” tratto da quattro celebri racconti di Raymond Carver: “Cattedrale”, “Creditori”, “Chiunque abbia usato questo letto” e “I chilometri sono effettivi?”. A portarlo in scena sarà la Compagnia Teatrale Studi Impefertti di Andrea Carabelli e Giorgio Sciumè. Andrà in scena fino a domenica 29 aprile al Teatro Nuovo Studio Foce di Lugano. I particolari li trovate qui.
La mia ormai antica passione carveriana mi spinge a suggerirvi, oltre alle poesie e ai racconti di Carver stesso, anche questo libro di Antonio Spataro, per ora l’unica monografia sul grande narratore americano.

BUON COMPLEANNO MAGNUM

Quest’anno l’agenzia fotografica Magnum Photos compie 60 anni. Per intenderci è l’agenzia fondata da quattro quaraquaqua qualunque del calibro di Henri Cartier Bresson, Robert Capa, George Rodger e David “Chim” Seymour (pochi anni dopo vi entrò anche un certo Erich Lessing). Ma se volete saperne di più andate sul sito ufficiale, perché questo post serve a segnalare che a giugno a New York si festeggerà con The Magnum Festival: Celebrating the Art of Documentary. Quindi pronti a prenotarsi il primo volo low cost per la Grande Mela. Intanto tenete d’occhio questo sito. Ma se, come me, avete l’impressione che a giugno sarete costretti a perdervi l’evento sperando di esserci per il prossimo nel 2017, consolatevi qui.

TESTORI: UN SITO E UNO SPETTACOLO

Visto che abbiamo cominciato a parlare di Giovanni Testori – non lo avevo ancora nominato su questo blog – continuiamo a farlo segnalando due cose. Una è per iper-specialisti: il nuovo sito archiviotestori.it. Si tratta del database di tutte le pubblicazioni di Testori, appunto. Libri, articoli, interviste. Se vi serve qualcosa cercate lì, poi per consultare andate all’Associazione Giovanni Testori (dove trovate il mio amico Ombra e dove potete vedere dal vivo il centro islamico di via Quaranta…).
La seconda cosa che segnalo va sotto la categoria “cose che mi piacerebbe vedere e che, probabilmente, non vedrò mai”. Si tratta della nuova versione dell’Erodiade di Testori, interpretata da Iaia Forte (per gli ignoranti come me è l’attrice di “Pane e Tulipani, per quelli che la sanno lunga è invece una delle più grandi attrici italiane). Qui il programma delle due prime rappresentazioni. Qui invece una grande – e rara – interpretazione della Forte di una poesia di Testori.