Cattelan
HO VISTO MAURIZIO CATTELAN A PALAZZO REALE
Sono andato a Milano per l’innaugurazione della mostra di Maurizio Cattelan. Qualche nota a margine:
1) Ieri Milano sembrava pronta per il giorno del giudizio. Pioveva che Dio la mandava. Apocalypse.
2) Il dito medio in Piazza Affari (L.O.V.E.) è rivolto verso chi guarda e non verso il palazzo della Borsa. Dunque l’interpretazione più comune che se n’era data alla vigilia è ribaltata.
3) Bella l’idea dello stesso Cattelan che venerdì sul Corriere proponeva di trasformare Piazza Affari in una Trafalgar Square milanese…
4) Il piedistallo è dello stesso materiale della facciata del palazzo della Borsa. La mano, di marmo di Carrara, è una mano marziale, con dei venoni molto virili. Sembra staccata da una parete della Stazione centrale. L’opera è talmente ben collocata nello spazio della piazza che sembra quasi sia là da sempre.
5) Sono entrato nella Sala delle Cariatidi con le prime 40 persone, tra cui assessor Finazzer F., Simona Ventura, belle gnocche venute direttamente dalla settimana della moda, fotografi cameramen ecc ecc. La gente è riuscita a fare sì e no tre passi sulla moquette rossa della sala. Poi si è fermata. Il chiasso e il vociare si sono fermati di colpo per almeno un minuto o due. Nel frattempo era iniziato il suono marziale del tamburino che veniva dall’alto. Là in fondo il Papa colpito, attorno le cariatidini cadenti illuminate da una luce soffusa. L’ambientazione è da day after. Sembra di essere in un tempio greco o in una cattedrale romanica. Alla fine, dopo questa manciata di secondi, lo stupore è stato travolto dalla normalità, e l’evento mondano è potuto continuare.
6) Considero una performance nella performance la visita guidata che Francesco Bonami ha tenuto personalmente a favore di Simona Ventura & telecamera. La faccia cadente di lei annuiva con gesti lenti e solenni. Quando sono passati alla sala del “libro d’artista” si sono toccati momenti sublimi. Ad esempio quando Bonami ha “mostrato” (spiegato sarebbe dir troppo) il pannello con il cavallo appeso del Castello di Rivoli. Dice: “il cavallo è vivo”. E lei: “Noooo”. Lui: “Scherzavo…”. Lei: “Davvero?”.
NO NAME DÀ I NUMERI (2009-2010)
Ecco a voi il pagellone di un anno molto intenso.
Anish Kapoor, Londra
10
mozzafiato
Damien Hirst, No Love Lost, Blue Paintings, Londra
Senza voto
troppo presto per dire
Pop Life – Art in a material world, Londra
6,5
giocosa, a tratti tragica
John Baldessari, Pure Beauty, Londra
7
intellettuale
Robert Mapplethorpe, La perfezione nella forma Lugano
6+
elegante
Gabriele Basilico, Milano ritratti di fabbriche & Mosca verticale, Milano
9
magistrale
Yayoi Kusama, I wanti to live forever, Milano
7-
caleidoscopica
(ma “Aftermath of Obliteration of Eternit” vale 9+)
Edward Hopper, Milano
5,5
al ribasso
Roy Lichtenstein, Meditation on art, Milano
7-
intelligente
Jörg Immendorf, Late Paintings, Milano,
7
potente
Damien Hirst, Cornucopia, Montecarlo
8+
hirsteide
Christiane Löhr, Dividere il vuoto, Varese
7,5
leggerissima
Gabriele Basilico, Istanbul 05.010, Milano
8,5
rigorosa
PS: come al solito voti molto alti. Un po’ perché sono generoso, un po’ perché scelgo bene. Forse uno dei prossimi post lo faccio sulle mostre che avrei voluto vedere e che non sono riuscito a vedere e un altro su quelle che non ho visto perché non le ho volute vedere.
PS2: E Cattelan a Palazzo Reale? Boh, quella inaugura venerdì, magari la aggiungo.
NB: la stagione la faccio iniziare con il Frieze di Londra.
CATTELAN NELLA SALA DELLE CARIATIDI COME PICASSO
Ormai se ne parla da mesi ma NO NAME ha saputo in anteprima un po’ di particolari sulla mostra di Maurizio Cattelan a Milano.
1) Il famoso dito in Piazza Affari, intitolato “Omnia munda mundis”, verrà inaugurato venerdì 24 settembre alle ore 18.
2) Lo stesso giorno alle 20.30 verrà inaugurata invece l’esposizione nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale con due opere: “La nona ora” e la “Donna crocifissa”, oltre che ad un libro d’ artista con i disegni di Cattelan che verrà sistemato all’ ingresso della Sala delle Cariatidi.
3) La Sala delle Cariatidi sarà visibile tra le 17 e le 22.30 perché durante il resto della giornata procederanno i lavori di restauro della sala stessa. Dunque a “La nona ora” faranno compagnia le impalcature del cantiere.
Due osservazioni:
a) Milano dà all’artista padovano (e milanese d’adozione) la sua sala più prestigiosa, quella che nel 1953 ospitò “Guernica” di Pablo Picasso. Dopo tante chiacchere ora ci sono le premesse per una mostra che potrà restare nella storia.
b) Resta l’incognita di come “La nona ora” potrà convivere con le impalcature del restauro. C’è di buono che il bizzarro orario (bizzarro davvero, poi?) darà la possibilità a molti più milanesi di godersi l’avvenimento.
UPDATE: oggi su Repubblica l’assessore Finazzer Flory smentisce la notizia che le opere sono tre e non quattro dicendo che “Il tamburino” ci sarà ma non hanno ancora deciso dove collocarlo.
UPDATE 2: CATTELAN: MAI PIÙ CON IL COMUNE ADESSO TEMO CHE CAMBINO ANCORA
MAURIZIO CATTELAN E GIOVANNI TESTORI
(Maurizio Cattelan, All, 2008)
Quanti, l’indomani, si affrettarono per primi ai treni, lo videro. Coperta di un lenzuol bianco, la barella su cui era stato deposto, attraversò infatti l’intera stazione. Alcuni chiesero e seppero. Altri andarono oltre. Tutti però al passaggio scorsero una sorta di luce che lentissimamente andava formandosi sopra il cadavere e pareva vincere il grigior delle volte e il buio di ciò che di là da esse risultava improprio definir alba, benché neppur possibile fosse ritener notte.
(Giovanni Testori, In Exitu, 1988)