LA CAPPELLA CHE ROTHKO NON POTÈ FARE A ROMA

 Mark Rothko, Houston Chapel,1971

“L’ultima volta che ci vedemmo, non molto prima della sua malattia, chiese a mia moglie di contattare il Vaticano per fare una Cappella a Roma. Non prendemmo iniziative, avendo molti dubbi sull’accoglienza della proposta, conoscendo le difficoltà del Vaticano di capire l’Arte Astratta. Eravamo stati l’anno prima a visitare la Collezione d’Arte Moderna in Vaticano, invitati da Monsignor Pasquale Macchi segretario del Papa Paolo VI, uomo di cultura. Purtroppo le opere di buona qualità erano poche in mezzo a tanti doni di artisti interessati ad avere il proprio nome in un luogo visitato da milioni di pellegrini. Fu un errore non tentare di chiedere al Papa l’autorizzazione di fare la Cappella, anche se la risposta fosse stata negativa. Provare non costava nulla. Forse un’improvvisa illuminazione avrebbe potuto cambiare la situazione; infatti il direttore mi chiese di regalare dei Rothko, richiesta che non presi in considerazione perché sarebbero rimasti un corpo estraneo in un contesto troppo diverso”.

(Giuseppe Panza, Ricordi di un collezionista, pag. 89, 2006, Jaca Book)

Nella foto: Mark Rothko, Houston Chapel,1971

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