GAUDÌ, GARAGE E GITE PER SEMINARISTI

Pope Benedict XVI, at center, leads a mass at  Sagrada Familia church in Barcelona, Spain, Sunday, Nov. 7, 2010. The Pope consecrated La Sagrada Familia, the Barcelona landmark designed by Antoni Gaudi, whose construction began in 1882 and continues today.
(AP Photo/Alessandra Tarantino)

Oggi ho letto sul blog di Andrea Tornielli, bravissimo vaticanista del Giornale, un post sulla Sagrada Familia di Antoni Gaudì a Barcellona. Dice cose molto interessanti, ma non essendo d’accordo su alcune questioni – vincendo la mia naturale riluttanza – ho deciso di intervenire nell’affollato dibattito che il post ha suscitato. Ho scritto così:

Il caso della Sagrada Familia è certamente un caso a sé. Gaudì era uno dei più grandi architetti del mondo e contemporaneamente un santo. La grandezza della sua opera non dipende in modo meccanico dalla sua santità, ma non sarebbe spiegabile senza di essa. Ma che santità e genio artistico vadano di pari passo è un fenomeno auspicabile ma che capita come capitano i miracoli: inaspettato e gratuito.
La santità dell’architetto – o più semplicemente il suo essere un buon cristiano – purtroppo non può garantire la bontà del risultato, tanto è vero che molti “garage” di cui parla Tornielli probabilmente sono stati realizzati da architetti cristiani.
È giusto dunque segnalare la Sagrada Familia come esempio, perché innanzitutto dimostra che una conciliazione tra arte moderna e arte sacra è possibile. Tuttavia non è sufficiente un esempio a segnare una strada percorribile. Occorre capire se ci sono altri esempi riusciti. Esistono casi, meno eclatanti di quelli di Barcellona, nei quali tentativi di riconciliazione sono andati a buon fine oppure nel XX e XXI secolo tutte le nuove chiese sono state costruite come dei garage? Pensare che non esistano eccezioni al disastro significa aver chiuso il discorso a priori. In questo modo si impedisce che discorsi, pur giusti e doverosi, su verità e bellezza possano toccare terra. Io sono convinto che esempi ce ne siano e che occorra farli conoscere e valorizzarli. Gio’ Ponti, ad esempio, ha progettato delle chiese – magari non mozzafiato – ma comunque molto belle e credibili sia dal punto di vista artistico che religioso. Di nomi ce ne sarebbero altri ed eccellenti: Le Corbusier, Matisse… Perché non organizzare delle gite per seminaristi (futuri committenti di chiese) a queste – e altre – opere?

6 pensieri riguardo “GAUDÌ, GARAGE E GITE PER SEMINARISTI

  1. Completamente d’accordo. Comunque l’interno della Sagrada mi sembra paradossalmente più emozionante dell’esterno, a vedere le foto che circolano.

  2. Non ce ne sono dieci…meno ancora se ascoltano Giuseppe e non terminano la Sagrada…(e Fiore non tirare fuori Le Corbusier…)

  3. La chiesa del Michelucci, S.Giovanni Battista, secondo me è un altro esempio interessante. E sai, forse anche Santa Barbara a Metanopoli, la chiesa voluta da Mattei…mi ci farò un giro per vedere l’interno.

  4. Tino su Michelucci stra-d’accordo.
    Fiore cosa ti ha colpito di Le Corbusier? (se ne può parlare e non è “impronunciabile”…)

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