Eccoci qui con la terza edizione del prestigiosissimo Flower Prize. Nelle scorse settimane in molti hanno tradito impazienza nell’attesa della pubblicazione della lista dei finalisti di quest’anno. Dopo le prime due fortunate edizioni, vinte da Marc Quinn e Julia Krahn, il mondo dell’arte contemporanea vede nel Flower Price un indiscusso punto di riferimento per capire da che parte sta andando l’arte di oggi.
L’edizione di quest’anno alla formula ormai collaudata (entrano nella short list singole opere realizzate nell’anno in corso e viste di persona dal titolare di NONAME e il vincitore è decretato insidacabilmente dal titolare di NONAME) aggiunge novità eletrizzanti. La prima è che i lettori potranno tentare di condizionare la scelta del vincitore commentando questo post cercando di motivare la loro scelta. È una sorta di televoto in stile reality show, con la differenza che il parere del pubblico è squisitamente consultivo e non vincolante per la giuria di qualità. La seconda e più importante novità è che il parere della giuria potrà essere condizionato anche da tentativi di corruzione da parte degli artisti che potranno contattare il titolare del blog per tentare comprare la sua corruttibilità. In questo senso, a dispetto del nome del premio, il motto sarà: niente fiori ma opere di qualità.
Il vincitore sarà proclamato il 5 dicembre.
Ed eccoci alla short list 2011:
1) ANISH KAPOOR CON LEVIATHAN
2) ANDREA MASTROVITO CON FAMILY MATTERS
3) URS FISCHER CON UNTITLED
4) ELMGREEN & DRAGSET CON PLEASE DO NOT DISTURB
5) PIPILOTTI RIST CON LOB OF THE LUNG
The formula is the same but with some changes. Enter the short list works in the current year and that the owner of this blog has seen live. The winner is decided by the owner of this blog. Readers can groped to condition the choice of the winner commenting on this post trying to justify their choice. It is the sort of remote voting, which is used in reality shows, with the differencethat public opinion is purely advisory and not binding on the jury. The opinion of the jury may also be influenced by bribes by the artists who will contact the owner of the blog trying to buy his corruptibility.
The winner will be announced on December 5.
1) ANISH KAPOOR, LEVIATHAN
2) ANDREA MASTROVITO, FAMILY MATTERS
3) URS FISCHER, UNTITLED
4) ELMGREEN & DRAGSET, PLEASE DO NOT DISTURB
5) PIPILOTTI RIST, LOB OF THE LUNG
E Richter te lo sei perso per strada?!? a meno che tu non prenda in comnsiderazione solo cose partorite nel 2011
In quel caso io avrei dato spazio anche alla via crucis di adrian paci, così diretta e così imprevista.
Tra queste voto Mastrovito, un voto sciovinistico molto convinto
Complimenti per l’edizione inglese, sei sempre un passo avanti.
@Giuseppe Richter? È come dici: solo opere del 2011. Adrian Paci? Non l’ho visto, purtroppo (e anche questa è una condizione per entrare nella short list).
Voto kapoor, ovviamente. Dalia invece insiste per Pipilotti. Ah:true compliments for the english version.
Che dire… Quella di Mastrovito è un’opera per sempre: nasce nella storia per la storia (personale, culturale e collettiva).
Ed è significativo che, tra breve, nessuna delle altre quattro esisterà più!
Anche se riallestite, non saranno mai più le stesse, per evidenti motivi.
Un vincitore?
– Kapoor: l’unica sua opera all’altezza di Svayambh. Voto 8.
– Elmgreen & Dragset: vecchia retorica. Voto 4.
– Pipilotti Rist: sospendo il giudizio (ancora da vedere). n.c.
Alla fine, precarietà per precarietà, meglio Fischer: perché la retorica bisogna saperla usare, altrimenti il pugno nello stomaco non arriva.
E poi dare Giambologna in pasto a Magritte e Duchamp, non è da tutti.
Voto 9.
io voto kapoor… ma nello spinoff milanese! :-P
Io voto per quello degli stencil da muro. Si avvicina più di tutti alla mia sensibilità..
Cavoli, è un bel match! Non riesco a fare uno secco…
Direi che due opere toccano due questioni molto aperte sull’arte contemporanea (non in ordine di voto):
– Pipilotti Rist: perchè usa il video come medium, che credo debba ormai essere riconosciuto come linguaggio artistico vero e proprio e che ha potenzialità infinite ; perchè crea installazioni che coinvolgono il corpo e tutti i sensi,avvolgendo lo spettatore, costringendoti a fare un’esperienza
– Urs Fischer: perchè si confronta in maniera libera con la tradizione più lontana e più vicina (Giambologna, Duchamp e Magritte). Pochi ci provano oggi e pochissimi ci riescono…; perchè mette i dito su una questione apertissima per l’arte contemporanea, cioè la fruizione (con tutte le sue criticità…)
P.S. Mi scuso con Mastrovito, poche volte ho visto un artista “giovane” così “completo”) e il mio amico Ombra (d’altra parte l’essere “temporalmente effimera” o “in trasformazione” è una caratteristica dell’arte di oggi…), ma le due dette sopra solleticano di più la mia anima contemporanea contemporanea contemporanea….
@Leonora
Cara Leo, solo per aumentare la tua stima verso l’opera di Mastrovito, preciso che l’opera non è uno stencil ma è stata realizzata disegnando a mano libera (senza proiezione) una foto che ritrae Giovanni Testori e la sua famiglia e poi il muro è stato scavato con un taglierino e altri arnesi per far emergere gli strati di intonaco sottostanti, fino al mattone. Non c’è intervento pittorico di alcun tipo, tantomeno stencil. Formidabile, vero?!
P.s. la varietà pop dei colori che ha trovato nei vari strati portati alla luce è data dal fatto che nel 2009 la stanza è stata oggetto di un’intervento pittorico su muro di Marco Casentini, poi ricoperto.