I PEZZI UNICI DI RICHARD LEAROYD

Richard Learoyd - Agnes in Striped Dress 2007
Agnes in Striped Dress, 2007, unique Ilfochrome print, 172.7 x 121.9 cm

Richiard Learoyd - Agnes Nude 2007
Agnes Nude, 2007, unique Ilfochrome print, 172.7 x 121.9 cm

Richiard Learoyd - Men's Back 2008
Men's Back, 2008, unique Ilfochrome print, 172.7 x 121.9 cm

Richard Learoyd - MAEKE 2007
MAEKE, 2007, unique Ilfochrome print, 172.7 x 121.9 cm

È stata una delle scoperte della puntata ad Art Basel. Sono le maestose immagini del fotografo inglese Richard Learoyd. Strabordano di delicata eleganza. Sono ritratti a grandezza naturale, ottenuti grazie a una tecnica d’altri tempi: un obiettivo dell’800 per ritratti, una stanza al posto del corpo della macchina fotografica, e fogli Ilfochrome invece della pellicola. Di fatto l’immagine viene impressa direttamente sui grandi fogli di carta sensibile che viene sviluppata senza il tramite di un negativo, il che rende la singola fotografia un pezzo unico, quasi fosse una polaroid gigante.
Al di là della perizia tecnica, il risultato è davvero straniante. L’occhio si perde nei dettagli ad alta definizione e nei profondi fuori fuoco ai bordi dell’immagine. Qui sopra ce n’è qualcuna come esempio, ma ora che vedo quanto poco rendono a video mi viene una gran malinconia di non potervele mostrare in tutta la loro bellezza.
Sul l’ultimo numero di Aperture c’è una bella intervista di Peggy Roalf a Learoyd nel quale il fotografo parlando delle sue immagini dice:

“I see my work more in the lineage of the French – referring to daguerreotypes: those nonreproducible photographic objects whose multiplaned surface and miraculous depth of field facinate me. With my work I am interested in the moment when the image becomes dye and color, when the illusion of it being a reflection or projection breaks down. I think you get that sense with the daguerreotype images: you see the object before the illusion. With my pictures, the illusion is very strong and breaks suddenly, and often momentarily, which is something i like”.

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