ROTHKO: “NO, PER FAVORE, NON ILLUMINATELI CON GLI SPOT”

Ho già scritto sulla mostra alla Whitechapel Gallery intitolata “Rothko in Britain”. Ora che l’ho vista ci torno per aggiungere altri particolari curiosi.

La mostra è ospitata in una sola piccola stanza al secondo piano della galleria. Su una parete c’è il quadro “Light Red Over Black” (1957) che è il primo dipinto comprato da un’istituzione inglese al pittore americano. In una delle teche a fianco è esposto il carteggio che l’allora direttore della Tate Gallery, Norman Reid, intrattenne tra l’aprile e il giugno del 1959  con il gallerista di Rothko (Sidney Janis Gallery) per concludere l’affare. Il prezzo sarebbe stato di 5000 dollari, ma visto che erano quelli della Tate il gallerista accordò uno sconticino del 10 per cento.

Sull’altra parete sono esposte le foto in bianco e nero di Sandra Lousada che fu chiamata a documentare l’allestimento. Allora giovane fotografa era abituata a fotografare in bianco e nero, però quel giorno si portò anche dei rullini a colori. Con due macchine, una col bn e l’altra col colore, immortalò la grande mostra. Peccato che il curatore della mostra Bryan Robertson perse i negativi a colori, così di quella serie ne è rimasta negli archivi soltanto una.

Sulla stessa parete c’è un documento davvero interessante: è il foglio dattiloscritto con le indicazioni dettate da Rothko per l’allestimento della mostra. Io ne ho trascritto solo una parte perché dalla foto che ho fatto col cellurare non si capisce tutto (per i più curiosi ecco la foto: ).

WALLS: Walls should be made considerably off-white with umber and warmed by a little red. If the walls are too white, they are aleways fighting against the pictures which turn greenish because of the predominante of red in the pictures.

LIGHTS: The light, whether natural or artificial should not be too strong: the pictures have their own inner light and if there is too much light, the color in the picture is washed out and a distortion of ther look occurs. The ideal situation would be to hang them in a normally lit room – that is the way they were painted. They should not be over-lit or romanticized by spots; this results is a distortion of their meaning. They should either be lighted from great distance or indirectly by casting lights at the ceiling of the floor. Above all, the entire picture should be evenly lighted and not strongly.

Ultima cosa (che però non c’è in mostra). Durante il suo soggiorno in Gran Bretagna Rothko incontrò Giuseppe Panza che si interessò a cinque delle tele in un primo momento progettate per il ristorante Four Season di New York, i cosiddetti “Seagram Murals”. L’idea del conte, infatti, era quella di dedicare tutta la Villa di Biumo alle opere di Rothko. Panza in seguito diede perfino un acconto per quei quadri (circa 40mila dollari), ma poi la cosa non andò in porto e il Conte chiese di avere due tele “normali” (i Seagram costavano allora 20mila dollari l’uno).

In mostra ci sono proprio i documenti relativi alla trattativa della Tate per avere i “Seagram Murals”. L’ultima lettera è scritta dal direttore  Norman Reid nella quale scrive al suo interlocutore americano che i quadri tanto attesi erano arrivati a Londra lo stesso giorno in cui giunse se questa sponda dell’Oceano la notizia della morte di Rothko.

Un pensiero riguardo “ROTHKO: “NO, PER FAVORE, NON ILLUMINATELI CON GLI SPOT”

  1. grazie per tutte le informazioni che ci dai ! ma quante cose ci sono da vedere a londra in questi giorni , voglio una bella carrellata di immagini di frieze ! ti aspetto

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